Fonte. Ansa.it

PALERMO, 24 GIU – Un restyling del sistema ordinistico non calato dall’alto, ma compiuto dalle professioni stesse, nel segno dell’efficienza. E’ lo stimolo arrivato dal presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, nella giornata conclusiva del congresso della categoria, oggi a Palermo: “Dobbiamo procedere – ha detto – noi stessi nella direzione della riforma. Bisogna partire dalle esigenze dei nostri iscritti e dei loro committenti, per verificare cosa possiamo fare di concreto per loro attraverso le nostre strutture”. Nella relazione introduttiva dell’assise, il vertice degli ingegneri aveva ricordato le cifre del sistema: 106 Ordini provinciali, per un totale di 239.676 iscritti, con presidi molto piccoli che non superano i 400 iscritti (come Verbania, Biella e Gorizia) ad aree provinciali con più di 10.000 iscritti (Roma, Napoli e Milano). Una razionalizzazione, perciò, è da perseguire, perché al di sotto di una certa soglia dimensionale è difficile, secondo Zambrano, “garantire agli iscritti quel ‘set’ di servizi oggi necessario a rispondere al mutato quadro normativo e ad operare in un contesto professionale e occupazionale fortemente competitivo e internazionalizzato”.