Fonte: Ansa.it

Regolamento in GU, ‘ma discriminazione fra italiani e stranieri’

ROMA, 18 MAG – Tempi rapidi e misure certe per esercitare in Italia la professione di perito industriale, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello Schema di Regolamento del ministero della Giustizia in materia di misure compensative per l’esercizio della professione con cui, ricorda in una nota l’Ordine nazionale della categoria, “viene finalmente recepita la direttiva europea del 2005, finalizzata a sostenere la mobilità dei professionisti in Europa”. Tuttavia, c’è “un paradosso”, giacché “il soggetto comunitario sarà molto più avvantaggiato, e potrà optare tra una delle 7 aree di specializzazione contro le 36 che, tra vecchio e nuovo ordinamento, è costretto a scegliere un giovane diplomato, o laureato italiano che dopo il tirocinio decide di iscriversi all’albo”. Il Regolamento, infatti, prevede per coloro che intendono svolgere la professione di perito industriale nella Penisola “la possibilità di scegliere tra un tirocinio pratico integrativo della durata di 18 mesi, e il superamento di una prova attitudinale”, ma “solo nel caso in cui emerga la necessità di colmare differenze sostanziali tra le sue qualifiche professionali e la formazione richiesta dalle norme nazionali”. Per il consigliere nazionale con delega alle riforme europee Antonio Perra, il sistema è “dichiaratamente lesivo della concorrenza” e “viola il principio della non discriminazione dei professionisti italiani rispetto a quelli comunitari, che – chiude – dev’essere sanato presto”.