Fonte: Ansa.it

BRUXELLES, 5 LUG – “Più trasparenza, impegno e responsabilità” in tutti i negoziati internazionali come “l’Acta, il Ttip, il Ceta e il Tisa”. Lo chiede il Parlamento europeo approvando una relazione d’iniziativa su ‘una nuova strategia innovativa e orientata al futuro sul commercio e gli investimenti’. “Abbiamo indicato la via per aumentare le esportazioni ma anche dettato condizioni precise, come il no al Mes alla Cina, la protezione delle indicazioni geografiche, delle nostre Pmi, ma soprattutto dei nostri cittadini”, ha commentato Tiziana Beghin, eurodeputata M5S e responsabile della relazione.
Gli eurodeputati invitano prima di tutto la Commissione europea a rendere pubblici tutti i mandati negoziali per rispondere adeguatamente alle paure dei cittadini sugli effetti della globalizzazione. Inoltre gli eurodeputati ritengono di fondamentale importanza che il sistema di difesa commerciale dell’Unione sia quanto prima aggiornato, “soprattutto perché la Cina chiede strenuamente il riconoscimento dello stato di economia di mercato (Sem)”, si legge nella relazione.
Nel testo approvato, dopo la richiesta alla Commissione europea di prestare “maggior attenzione all’industria europa”, concetto ribadito dalla responsabile Beghin, si fa esplicito riferimento all’apertura di “nuove opportunità di mercato per i prestatori di servizi dell’Ue e il riconoscimento delle qualifiche professionali quale elemento essenziale della strategia commerciale europea”. Inoltre si sottolinea che “in tutti gli accordi commerciali e di investimento dell’Ue dovrebbe essere inserito un capitolo sulla mobilità dei lavoratori”.
Attenzione anche all’economia digitale: il Parlamento invita la Commissione, in cooperazione con i partner dell’Omc, “non soltanto a istituire un gruppo di lavoro sul commercio elettronico con il compito di esaminare in modo dettagliato l’adeguatezza dell’attuale quadro per il commercio elettronico, ma anche a delineare un nuovo quadro per agevolare gli scambi commerciali di servizi”.
Infine gli eurodeputati chiedono maggiore coerenza tra le politiche commerciali e industriali dell’Ue e migliore protezione dei diritti di proprietà intellettuale.