Fonte: Il Sole 24 Ore

Dopo la firma del Patto per la Campania, in attuazione del Masterplan per il Sud, gli industriali di Napoli riconoscono «un cambio di marcia», ma avanzano qualche rilievo. «Bene il credito d’imposta – dice il presidente Ambrogio Prezioso – ma gli interventi non possono essere solo basati su automatismi. É necessario puntare su nuovi programmi d’investimento e sulla qualità dei progetti. E non possiamo non interrogarci sulla visione complessiva nella quale si collocano questi interventi».

Una proposta concreta è già sul tavolo: gli imprenditori di Napoli auspicano che gli sgravi contributivi per le imprese che assumono nel Mezzogiorno siano prorogati al 2017. «Abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità della Regione a organizzare tavoli tematici dove i nostri rappresentanti possano concorrere a esprimere le esigenze avvertite dal territorio e dalle sue imprese. Auspichiamo – conclude Prezioso in occasione del convegno «Mezzogiorno, politiche industriali e strumenti per la ripresa degli investimenti» – che questo confronto non solo ci sia, ma che sia stabile e continuativo».

L’analisi parte dalla constatazione che è ancora il Sud a scontare maggiormente gli effetti della crisi. Il Sud che fa registrare un tasso di occupazione del 42,8% (di giovani tra i 15 e i 64 anni) rispetto al 56,6% del dato italiano. In cui il Pil nel 2015 è cresciuto dello 0,6%, anzichè dello 0,8%, previsto dal Governo». Gravi timori anche per il 2016.

Gli industriali di Napoli riconoscono un cambio di marcia e maggiore attenzione del governo verso il Mezzogiorno, dopo l’avvio del Masterplan per il Sud e la firma dei primi patti a partire da quello per la Campania, seguito dai Patti per la Calabri, per Palermo e per Catania. Ma chiedono che gli impegni vengano rispettati, che i tempi siano certi e propongono qualche correttivo.

Più netto il giudizio del presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato: «Ogni volta che siamo alla vigilia delle elezioni il Sud torna alla ribalta delle politiche del governo. Questa volta sembra esserci un’attenzione diversa ma occorre un salto di qualità. Per ridurre il divario e tornare ad attrarre investimenti occorre puntare su settori strategici, come la riqualificazione delle città e l’ambiente. È necessario portare nel Sud occupazione intellettuale, centri decisionali e lavoro qualificato». D’Amato sollecita il corretto uso dei Fondi europei.

Parla invece di un momento significativo in cui la ripresa è ormai evidente e da cavalcare, il presidente di Invitalia, Domenico Arcuri: «Quello attuale è un momento importante in cui la ripresa c’è e bisogna insistere – dice – le risorse ci sono e vanno utilizzati tutti gli strumenti in modo veloce e coordinato». Arcuri ricorda i contratti di sviluppo, per i quali sono disponibili nuove risorse e che sono destinati anche a reti di imprese.