Fonte: Ansa.it

Zambrano, ‘definire invece standard prestazione e corrispettivi’

ROMA, 29 MAR – Gli ingegneri prendono le distanze dagli avvocati e, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha dato loro torto sulla reintroduzione del vincolo dei minimi tariffari (contenuto in una circolare del Consiglio nazionale forense già sanzionata dall’Antitrust, ndr), dichiarano di non essere a favore del “ripristino della tariffa professionale”, bensì per la “definizione di standard di prestazione e di corrispettivi economici, in modo da orientare e garantire adeguatamente la clientela privata”. Il presidente dell’Ordine nazionale degli ingegneri Armando Zambrano chiarisce, in una nota, che “non c’è dubbio che, sul mercato privato, noi professionisti abbiamo un problema”, perché se nel comparto pubblico “la normativa consente di stabilire un corretto rapporto tra l’attività professionale prestata e il rispettivo valore economico, in quello privato l’abolizione delle tariffe ci ha privati di punti di riferimento”. Tuttavia, incalza, “noi non chiediamo il ripristino dell’obbligatorietà dei corrispettivi, semplicemente perché allo Stato occorre una forte opposizione anche ideologica a questa ipotesi, basata su un contestabile principio di “libera” concorrenza”. Ecco perché, chiosa Zambrano, gli ingegneri si schierano a favore della individuazione di “standard di prestazione e di corrispettivi economici”, che possano “orientare” al meglio i committenti privati.