Fonte: Ansa.it

ROMA, 15 LUG – Valutazione del rischio idrogeologico e definizione della sua gestione, ma anche esame comparato delle diverse opzioni tecniche praticabili e studio “sugli effetti sulla morfodinamica fluviale e costiera, sull’ecosistema, sulla chimica delle acque e sugli aspetti sociali ed economici”. Sono alcuni degli interventi con i quali la Rete delle professioni tecniche (composta da ingegneri, architetti, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali) ha voluto dare il proprio contributo a Italia Sicura, la struttura di missione che il Governo ha istituito per combattere il rischio idrogeologico. Il documento, ha spiegato il presidente della Rete e numero uno del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, è nato su impulso delle categorie professionali, che ritengono che “l’obiettivo della prevenzione e della riduzione dei rischi idrogeologici si ottengano soltanto attraverso la stretta collaborazione tra tutti i soggetti interessati”.